Forse lo scritto a cui tengo di più tra quelli qui presenti è il primo epilogo alla saga del “Più reale del reale”.
Credo che la virtualità sia l'aspetto caratterizzante dei nostri tempi, la direzione verso cui gli eventi stanno spingendo.
E vi starebbe di sfondo una riflessione ancora più profonda, riguardo alla smaterializzazione verso cui il mondo moderno si sta dirigendo.
La virtualità sta sostanzialmente prendendo il posto del mondo “reale”, o almeno di quello che noi crediamo reale; dopo la morte della metafisica e delle sue allusioni ad un mondo “più vero”, un mondo superiore, ora lentamente sta decadendo anche il mondo fisico, sostituito da una sua rappresentazione fittizia, una metafisica alla rovescia.
Second Life è il celebre, ormai, “gioco” che sta conoscendo un successo enorme, specialmente negli Stati Uniti, che come noto dettano le tendenze che di lì a poco raggiungono anche il vecchio continente.
Come noto l'essenza di Second Life è la costruzione di un alter ego virtuale, che si muoverà in un mondo virtuale popolato da milioni di ulteriori alter ego.
Un mondo dove le possibilità che la vita reale ha negato possono venire realizzate.
Sarebbe forse inutile chiedersi ora cosa ci sia di “vero” in tutto questo, la stessa parola realtà ormai ha perso il suo intrinseco significato, ma vi è comunque un alone inquietante che avvolge il tutto.
Persone che passano le loro giornate stressate dal lavoro e dagli impegni quotidiani che una volta giunte a casa entrano nella rete per iniziare una seconda vita più gratificante.
La smaterializzazione di quello che del reale restava pare essersi così conclusa.
Seconda vita, o forse ultima forma di vita?
da Splinder
Nessun commento:
Posta un commento