Lo spirito ombelicale che ci connette alla terra e che promuove un senso di appartenenza alla più grande comunità biologica ha prestato servizio alla tecnologia. Come risultato, gli Homo Sapiens tecnologici barcollano senza controllo; sono spiritualmente e psicologicamente isolati l'uno dall'altro e dalla consapevolezza universale.
In parte a causa nel fascino che si prova verso l'innovazione tecnologia, la nostra percezione della realtà finisce per essere distorta o persa. Vaghiamo senza scopo attorno all'oblio, ai messaggi e alle chiacchierate come parassiti meccanici che cercano di estrarre un significato dal mondo in cui le leggi della fisica non esistono e tutto è possibile, compreso l'impossibile. Questo è il fascino della realtà virtuale: puoi credere a quello che vuoi e immaginare che sia vero. Si sta tentando di ricavare nutrimento da un blocco di styrofoam [bioplastica n.d.t.]. Stiamo morendo dentro. La nostra infatuazione tecnologica va contro la rinascita collettiva e la sopravvivenza della specie a lungo termine. Come ha lamentato Thoreau molto tempo fa, “gli uomini sono diventati strumento dei loro strumenti”. Ma oggi chi legge Thoreau? Leggere letteratura è un'idea d'altri tempi, i resti di un'era passata. A chi serve l'alfabetizzazione quando puoi comprare un iPhone o un bellissimo lettore MP3? A noi.
La nostra infatuazione tecnologica va contro la rinascita collettiva e la sopravvivenza della specie a lungo termine. Come ha lamentato Thoreau molto tempo fa, “gli uomini sono diventati strumento dei loro strumenti”. Ma oggi chi legge Thoreau? Leggere letteratura è un'idea d'altri tempi, i resti di un'era passata. A chi serve l'alfabetizzazione quando puoi comprare un iPhone o un bellissimo lettore MP3? A noi.
Dobbiamo sforzarci di risvegliare la nostra coscienza e anche quella di chi ci circonda. Ciò richiede un contatto reale con le persone implicando un dialogo rilevante. Dobbiamo imparare ad essere del tutto presenti nelle nostre vite.
CHARLES SULLIVAN (estratto)In parte a causa nel fascino che si prova verso l'innovazione tecnologia, la nostra percezione della realtà finisce per essere distorta o persa. Vaghiamo senza scopo attorno all'oblio, ai messaggi e alle chiacchierate come parassiti meccanici che cercano di estrarre un significato dal mondo in cui le leggi della fisica non esistono e tutto è possibile, compreso l'impossibile. Questo è il fascino della realtà virtuale: puoi credere a quello che vuoi e immaginare che sia vero. Si sta tentando di ricavare nutrimento da un blocco di styrofoam [bioplastica n.d.t.]. Stiamo morendo dentro. La nostra infatuazione tecnologica va contro la rinascita collettiva e la sopravvivenza della specie a lungo termine. Come ha lamentato Thoreau molto tempo fa, “gli uomini sono diventati strumento dei loro strumenti”. Ma oggi chi legge Thoreau? Leggere letteratura è un'idea d'altri tempi, i resti di un'era passata. A chi serve l'alfabetizzazione quando puoi comprare un iPhone o un bellissimo lettore MP3? A noi.
La nostra infatuazione tecnologica va contro la rinascita collettiva e la sopravvivenza della specie a lungo termine. Come ha lamentato Thoreau molto tempo fa, “gli uomini sono diventati strumento dei loro strumenti”. Ma oggi chi legge Thoreau? Leggere letteratura è un'idea d'altri tempi, i resti di un'era passata. A chi serve l'alfabetizzazione quando puoi comprare un iPhone o un bellissimo lettore MP3? A noi.
Dobbiamo sforzarci di risvegliare la nostra coscienza e anche quella di chi ci circonda. Ciò richiede un contatto reale con le persone implicando un dialogo rilevante. Dobbiamo imparare ad essere del tutto presenti nelle nostre vite.
Information Clearing House
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