BENVENUTI

Benvenute e bevenuti su questa piccola isola, dove sono disseminati indizi e tracce.
A ognuno di noi, la scelta e l'impegno della scoperta che porta a un progetto, a una storia, a un evento, comune e allo stesso tempo personale.

Buon viaggio ai viaggiatori e ai curiosi della vita


STORIE DI LOG OUT

...O per meglio dire "siccome può accadere talvolta, che ciò che ci accade non accade solo a noi, forse vale la pena di scriverlo e farlo diventare patrimonio di tutti ."
Questo è un luogo per raccogliere le esperienze di quanti, forse,
si sono sentiti diversi in un mondo virtuale di omologati, decidendo di non poter pagare il dazio nè di voler cambiar nulla di ciò che per altri funziona bene così... ma semplicemente sentono possibile parlarne ... Speriamo di avere tra gli ospiti molti di voi abitanti ed ex abitanti del mondo virtuale che ci ha visti viaggiatori ignari e speranzosi di trovare la realizzazione di un sogno. Ci piacerebbe avere ospiti anche avatar di ''fama'' i quali sapranno parlarci della loro esperienza di immersione cosi totale. Vivere una vita virtuale costa tempo.

QUESTO BLOG E' STATO CREATO IL 1 MAGGIO 2010

Per pubblicare la storia, anche anonima, del vostro log out o del vostro stay-in o in-and-out scriveteci qui:

secondlifevsreallife@gmail.com




Visualizzazione post con etichetta Testimonianze. Mostra tutti i post
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sabato 29 maggio 2010

AGLI AMICI LASCIATI IN SECOND LIFE


Io ho lasciato S.L. perchè questioni improvvise e gravi nella mia vita reale, mi hanno completamente distolta dal mondo virtuale, non posso dire quindi che il mio sia stato un log out dovuto a chissà quali forme di fuga o rifiuto, semplicemente ho dovuto dare priorità ad altro, ciò non di meno, dopo esserne uscita mi sono accorta di quanta dipendenza avessi sviluppato verso quel mio modo d'essere, non tanto verso sl quanto proprio dipendenza del mio modo di vivere, infatti, anche se non posso dire di aver provato astinenza, nostalgia, difficoltà a non loggare eccetera, ho comunque fatto una gran fatica a ritrovare un ritmo quotidiano efficiente, era come se fossi disabituata alla realtà, mi stancavo facilmente, ero impigrita. Non mi ci è voluto troppo tempo per recuperare, comunque, è stato come ricominciare a far palestra dopo anni di inattività, non che mi sia ritrovata le gambe piene di acido lattico, ma ho piuttosto dovuto riesercitare una forma di disciplina mentale, per sforzarmi di ritrovare la mia abituale tempra alla vita. A volte mi capita di rientrare in second life, lo faccio molto meno oggi perchè generalmente quando penso di entrare mi accade di provare una strana sensazione di saturazione, come di stanchezza. Ho capito che quel mondo mi chiudeva troppo, e quindi oggi che ho deciso di non voler più perdere la gestione della mia vita reale, l'idea di disperdere in S.L. le mie energie mi fa provare stanchezza. Quindi anche se le mie serate sono tornate vuote esattamente com'era prima di conoscere sl, non mi viene spesso la voglia di loggare, piuttosto mi leggo un libro o seguo un po' di cronaca qui in rete. Ma a volte la sensazione di stanchezza è minore e quindi anche se mi accorgo quasi di impormelo, loggo in sl. Perchè lo faccio? credo che sia perchè in qualche nostalgico modo non riesco ad accettare veramente di aver tagliato completamente i ponti con le tante persone che in quel mondo ho conosciuto e quindi ho voglia di farmi di pixel per loro, e entrare a trovarli. La prima volta che mi è capitato di rientrare, dopo settimane, ho prestato molta attenzione alle sensazioni che avevo, paragonandole con il mio primissimo ingresso che risale oramai a più di 3 anni fa, quella volta tutto era misterioso, i suoni in cuffia (allora non c'era il voice, ma un audio ambientale) erano inquietanti, io ero una neofita assoluta del web e quindi ancor più tutto mi appariva quasi insidioso, ricordo che avevo paura che il mio pc potesse prendere dei virus, e quindi ero cauta in ogni click del mouse, per contro il pensiero che gli altri pupazzi che vedevo girare fossero persone come me rendeva tutto estremamente afasciante, quindi misi da parte la paura a favore del più allettante sentimento di curiosità. In occasione del rientro invece, tutto aveva un sapore di abbandono, evidentemente era il mio abbandono che aleggiava su tutto. Questo mi ha fatto capire due cose, la prima è che come sempre nel mio passato sentivo l'esperienza finita, vissuta fino in fondo, gustata, digerita, assimilata, e potevo passare ad altro, la seconda è che potevo accorgermi di questa sensazione di superamento solo grazie al fatto che ero DOVUTA USCIRE e questa seconda cosa ho capito che rappresentava la vera insidia che avevo corso, infatti se fossi rimasta dentro probabilemnte non mi sarei ancora accorta di quanto questa esperienza fosse oramai giunta al termine per me, stando dentro infatti coinvolta in sempre nuovi progetti, non avvertivo la saturazione. Mi sono domandata il perchè di questo ed oggi credo di potermi dare una risposta. Nella mia vita, io ho sempre agito in questo modo, credo faccia parte della mia natura più profonda, quando comincio qualcosa, qualsiasi cosa, sia essa materiale o relazionale io la vivo fino in fondo, devo girarla rigirarla, masticarla a lungo, sentirne il sapore nutrirmene farne esperienza e crearmi di essa una radice di coscienza, quando ciò si compie io ho sempre saputo di essere pronta ad altro. Questo processo però  ha sempre poggiato sulla realtà oggettiva, tangibile, la realtà organolettica, la coscenza che ricavavo era frutto di una elaborazione compiuta in me su tre piani esperenziali, uno sensoriale uno emotivo ed uno intellettivo. In S.L. questo processo era impossibile da farsi perchè ne mancano le componenti essenziali, non voglio dilungarmi sulla mistificante percezione sensoriale che avviene in una dimensione di pixel, perchè credo sia una cosa molto dibattuta, l'udito in cuffia che penetra, pervade intimamente, il tatto il gusto l'olfatto inesistenti, la vista illusoria, i sensi sono per noi fondamentali e in second life sono inutili se non fuorvianti, voglio invece cercare di essere chiara sul punto che trovo essenziale, ovvero che stando dentro sl, nessuno potrà mai veramente acquisire una esperienza reale di quella dimensione, quindi non potrà mai averene piena totale coscienza , intendendo con coscienza la rielaborazione emotiva ed intellettuale dell'esperienza organolettica, quella coscienza che diventa patrimonio di crescita per chiunque. Credo sia questa la ragione per cui stando dentro sl non ero consapevole di aver saturato quell'esperienza, perchè la mia mente non potrà mai averne piena coscienza.

martedì 25 maggio 2010

Quanti di NOI, possono dire SINCERAMENTE di NON esserne stati "risucchiati"....? CATERINA F - Yahoo answer

ANCHE SE, DA UNA PARTE QUESTO  "MONDO VIRTUALE ", CI  DISTOGLIE APPARENTEMENTE ,  DAI PROBLEMI O DIFFICOLTÀ', DALL' ALTRA CI COSTRINGE AD ASSUEFARCENE LENTAMENTE, COME UNA DROGA, E' VERO, ANCHE SE A VOLTE CI DISPIACE AMMETTERLO, FORSE PER QUELLA SENSAZIONE E CAPACITA' DI " ESTRANIARCI" DALL' EVENTO CHE CI FA SOFFRIRE...CHE CI ATTANAGLIA...

A VOLTE, NON SI RIESCE PIU' A DISTINGUERE LA REALTÀ' CON IL VIRTUALE, L' UNO CI SEMBRA L' ALTRO E VICEVERSA, INQUIETANTE...DAVVERO!!.

SONO , D' ACCORDO, MEGLIO FARE UNA GIUSTA RIFLESSIONE E SCEGLIERE CON ACCORTEZZA, LA COSA MIGLIORE, CON QUESTA TUA DOMANDA, HAI SOLLEVATO UN PROBLEMA ESISTENTE : "INTERNET ADDICTION DISORDER" E'  DILAGANTE AL PARI DELLA TOSSICO  DIPENDENZA, STESSI SINTOMI, STESSI EFFETTI, DEVASTANTI SOPRATTUTTO PER LA MENTE!!.

URGE, UN GRADUALE TRATTAMENTO, PER DISINTOSSICARSI, DAVVERO NON SCHERZO!!, LA PRIMA SARO' IO A CUI MI SOTTOPORRÒ', EBBENE SI' LO AMMETTO, CON LA SCUSA DEL PORTATILE, ANCHE SE RIESCO A GESTIRE BENE LA QUOTIDIANITÀ' DELLA FAMIGLIA, MI RENDO CONTO , DI ESSERE CADUTA ANCHE IO IN QUESTA RETE!!.

GIÀ' , LO AMMETTO :::(((

BUONA GIORNATA.

domenica 23 maggio 2010

AMICI VIRTUALI - link : http://dresto.blog.kataweb.it/kaos/2007/07/20/amici-virtuali/

Prima di tutto volevo salutare il mio grande amico virtuale Wb, tanti auguri per il compleanno. Non parlo del resto perchè sono più che sicuro che, caro Wb, continuerai a seguirci per molto, molto tempo.
Ora, per quanto riguarda il blog, le cose potrebbero cambiare. Infatti, per motivi che non dipendono dalla mia volontà, non si sa se alla mezzanotte di domenica 22 lugio 2007 Kaos scomparirà per sempre dal mondo virtuale o se rimarrà con il suo piacevolissimo carico di più di 900 commenti.
Comunque tranquillizzo chi segue Kaos: in ogni caso il blog continuerà e sarà mia premura avvertirvi dove trovarlo. Non so se rimarranno i miei post ed i vostri post-commenti ma continueremo a dialogare.
Ma proprio questa scadenza mi porta a fare alcune riflessini.
Questo blog ha iniziato a muovere i suoi primi passi nel lontano autunno del 2005 e quindi sono quasi due anni che, settimanalmente, vi "rompo le scatole" con le mie elucubrazioni mentali.
Ed ancora continuo ad elucubrare.
Infatti mi rendo conto che la mia solitudine, dall’autunno del 2005 ad oggi, non è dimininuita, anzi è aumentata e sta aumentando giorno dopo giorno, ora dopo ora, minuto dopo minuto, secondo dopo secondo.
Certamente conoscere alcuni amici del blog è stato decisamente salutare, sia per potersi sfogare sia per trovare, tra le righe dei post, degli utilissimi consigli che ho tentato e tento ogni giorno di mettere in pratica. E questa è una cosa che mi fa molto piacere, forse la cosa più bella che mi è successa negli ultimi anni.
Però, cari amici, non vi vedo, non vi sento, non posso prendere una birra sulla famosa terrazza con voi. Siete delle persone meravigliose  con cui però non si può andare ad una festa, con cui non si può organizzare una cena, con cui non si può sparare cazzate in una calda sera d’estate sotto i portici di un bar, con cui non si può camminare lungo un muro a parlare dei rispettivi problemi.
Io vi voglio molto bene ma mi rendo conto che non siamo altro che tastiere in movimento, emozioni che volano verso mete sconosciute, computer accesi sul percorso della nostra vita. Ma questo è il "gioco" e forse è anche il bello del mondo virtuale. Un rapporto virtuale non è mai come un rapporto reale, non scatta quella simpatia o antipatia a pelle, non scattano sguardi d’intesa o di odio che solo due occhi puntati contro altri due occhi possono creare. Quindi, nella vita reale, come c’è la possibilità di instaurare un rapporto sulla reciproca simpatia  e rispetto c’è però anche il rischio di mettere in piedi rapporti basati sulla convenienza (rapporti che io per fortuna non ho ma che capisco possano nascere), rapporti quindi che devono, per loro natura, prescindere dalla simpatia o antipatia dell’interlocutore. Nella vita reale ci possono essere delle intese molto profonde che possono vivere solo in uno sguardo ma ci possono essere anche degli odi profondi, nati dai più svariati motivi, che si rispecchiano sempre nello sguardo.
Tutto ciò non accade nella vita virtuale: certo, talvolta leggo delle critiche anche dure, ai miei post ma anche le critiche, se non sono offensive, contribuiscono ad arricchire il blog. Ma so che si tratta, nella stragrande maggioranza dei casi, di critiche costruttive tese non a condannarmi ma ad aiutarmi, a pungolarmi nel mettere in moto delle azioni che chi mi scrive ritiene mi possano essere utili.
Nel mondo virtuale quindi non esistono (almeno per quanto mi riguarda) antipatie, rapporti di convenienza, odi reciproci. Esistono solo simpatia, rapporti autentici, amicizie più vere di quelle reali.
E allora io non so cosa darei per diventare un "avatar" (non so se il termine è giusto ma nel nostro mondo nessuno ci dà un quattro in cultura o in ortografia) e volare nelle vostre case. Vedere come siete fatti, vedere cosa fate quando non scrivete, vedere com’è la vostra vita reale.
Ma non sono un avatar, sono un uomo davanti ad una tastiera che dialoga con donne e uomini davanti ad altre tastiere. Io vorrei che il mio mondo fosse quello virtuale, un mondo, per quanto riguarda questo blog, bellissimo, pieno zeppo di sensibilità, di profondità d’animo, di disponibilità, di dolcezza. Invece faccio parte del mondo reale con tutti i suoi capolavori di umanità e tutta la sua immondizia di bestalità (con tutto rispetto per le bestie).
Qundi, dicevo, in un clima torrido, davanti al solito computer, dopo quasi due anni, nella vita reale sono sempre più solo. Non solo non ho una donna ma non conosco una ragazza nuova dal 2004, ho pochissimi amici veri su cui si può fare pochissimo affidamento (non per colpa loro, per carità, ma per colpa dei loro casini). Eh sì, io sono circondato da gente incasinata. Ho un’attività dove lavoro come una bestia (vale sempre il rispetto espresso prima), dove spesso finisco di lavorare tardi (oggi ho finito una mezzoretta fa), che mi rende legato a degli obblighi sempre nuovi ma che, alla fine, non mi dà un euro. Quest’anno, a meno di colpi di fortuna, finirò il conto tra entrate e uscite in parità. In sostanza ho lavorato per un anno per niente. Inoltre se finisco in parità non so se continuerò perchè io non posso fare debiti (il mio conto in banca è in rosso da una vita) e non voglio assolutamente che mia madre si indebiti per me. Non è escluso che in autunno mi ritrovi, a 44 anni, disoccupato.
Questa è la mia vita reale, una vita assurda che non è cambiata di una virgola in due anni.
Però ho anche una vita virtuale che mi ha regalato molte soddisfazioni, anzi, ho una vita virtuale dove voi mi avete regalato molte soddisfazioni e di questo vi ringrazio.
Ed allora cambio idea all’interno dello stesso post (più incostante di così). Non voglio più dividere con l’accetta la vita reale da quella virtuale anche perchè, descrivendo queste riflessioni, credo di aver capito che anche la vita virtuale fa, in sostanza, parte della vita reale. Reali sono i vostri consigli, reali sono le vostre emozioni, reali sono i vostri percorsi di vita. Noi, amici virtuali, siamo reali come lo sono gli amici che incontriamo lontano da queste tastiere ma con una differenza: forse ci conosciamo meglio perchè tutti abbiamo permesso agli altri di leggere la nostra interiorità. Ci siamo aperti al prossimo virtuale senza remore e questo accade difficilmente nel mondo reale.
In definitiva vi dico che spero che Kaos continui. Ma, anche se Kaos scomparisse, noi ci incontreremo ancora in questa galassia virtuale, pronti a scorgere un sorriso al di là del monitor.

domenica 16 maggio 2010

LA NARCOSI DEL REALE (lettera di Simo)

PUBBLICO QUESTA ESPERIENZA CHE MI SEMBRA SIGNIFICATIVA E DELLA QUALE CONDIVIDO MOLTE PARTI COME MIE STESSE PARTI. NON POSSO CHE AUGURARE A SIMO DI RITROVARE QUESTO STESSO CORAGGIO OGNI GIORNO A VENIRE, SPINTA DALL'ENERGIA CHE SICURAMENTE DERIVA DAL SENTIRE COME UNA GRANDE VITTORIA IL PROPRIO LOG OUT.
"Uscendo da Second Life mi sono accorta di quante cose ho trascurato in questi anni, non era vero che riuscivo a seguire tutto, me lo dicevo ma in realtà non era così e adesso vedo le voragini che la mia assenza in famiglia ha causato. a cominciare dalle piccole cose, come la casa che è metafora di tante altre, il corpo, gli affetti. La mia casa, la mia vita, avevo affidato le pulizie della casa alla classica signora del giovedì, pagandola profumatamente affinchè mantenesse ordine , era un ordine apparante ma io non me ne accorgevo presa soltanto dalla necessità di illudermi che tutto andasse bene anche senza di me. Lei puliva, ma in realtà era una pulizia superficiale, che non cerca gli angoli che non profuma di pulito, e così dopo tre anni, mi sono accorta quanto la mia casa, la mia bellissima casa, fosse diventata grigia, senza ossigeno, senza amore, ho dovuto rimboccarmi le maniche e più metto mano e più mi accorgo di quante cose ho trascurato, rivedo i miei angoli bui, rivedo la mia relazione con la mia vita reale, ed è come se tutto fosse più faticoso, più danneggiato. E' dura ma rimproverarmi non serve, serve invece un atto di coraggio e di amore. Perchè se mi rimproverassi mi sentirei spinta verso l'autopunizione, mortificarmi non serve anzi sarebbe un nuovo alibi alla fuga. Devo temere il rimprovero più di Second Life stessa, perchè è alla base della ricerca di narcosi che mi spingerebbe nuovamente nell'illusorio metaverso. Quando ho cercato la narcosi. ho cercato il sollievo ad una veglia che evidentemente mi estenuava, ho cercato il sollievo alla vita rifugiandomi nel sogno, ma la vita rispunta fuori e ciò che faceva male è sempre lì, forse più doloroso di prima, non serve narcotizzare, ma vivere con coraggio guardando ciò che fa male e affrontandolo. Ciò che mi fa male oggi è aver scoperto che non ho mai imparato a dimostrare amore, non è un alibi il fatto che non mi sia stato mai insegnato, non deve esserlo. Oggi so che ogni ambito della mia vita reale ha risentito di questa mia incapacità. Eppure in Second Life qualcosa l'ho imparato. Ho capito che ho amato la mia avatar come non ho mai amato me stessa, l'ho resa essenza stessa della mia estetica l'ho resa un essere morale facendola diventare un ritratto di Dorian Gray al contrario, ho amato le mie creazioni più di quanto abbia mai amato ogni altra cosa fatta in passato. Questo amore l'ho riconosciuto nell'impegno, nella passione con cui ho fatto ogni cosa dentro Second Life. Oggi posso dire che se prima la frase "l'amore si misura coi  fatti" era per me solo un luogo comune scontato, oggi so quanto in quella scontatezza fosse nascosta l'ignoranza, ignoravo il senso profondo di quella frase. perchè dietro ogni fatto che esprime amore, c'è necessità di tempo, pazienza attenzione, passione, tutto ciò io l'ho dato al mio mondo virtuale, ma ho anche imparato di possederlo io stessa riconoscendo finalmente la forma del dare."

martedì 11 maggio 2010

postato da Mark su www.forumsalute.it

Salve
Questo tema ha colpito anche me, poichè mi trovo nella stessa situazione.
Credo proprio di essere diventato internet-dipendente e per quanto provi ad uscirne fuori non ci riesco.

Il punto è che frequento un forum da 3-4 mesi dove ho fatto un pò di conoscenza virtuale, ma non avendo amici ne vita sociale (da 3-4 anni oramai non uscivo più di acsa per svago ma solo per necessità) mi ritrovo a confondere conoscenza virtuale come una vera amicizia.

Insomma, finisco per chiattare con estranei o frequentare il forum per intere giornate, parlando di tutto: da questioni personali a semplice svago e passatempo (proprio come si fa con gli amici).
Il punto è che mi sono affezionato a queste persona e ogni giorno prediligo smepre di più il dialogo virtuale che reale e dal vivo con le persone.
Vorrei astenermi ma non ci riesco, erro nel parlare di qeustioni personali a sconosciuto (dando e ricevendo anche consigli ecc) e considerandolia come amici quanto poi sono degli sconosciuti (a volte mi chiedo se dall'altro lato del pc non ci siano dei fake che si prendano gioco di me).

SL dipendenza - postato da A. (anonimo) su www.forumsalute.it

Ciao a tutti, mi chiamo A., e mi scuserete se scrivo così, a braccio. E' da moltissimo tempo che non scrivo più su un forum, forse 2 anni, e saprete che in due anni si fa in tempo a venire dimenticati su forum, messenger, newsgroup, etc. Ma preferisco così.
La mia storia con la rete comincia 7 anni fa, non appena ho avuto una connessione in casa. Il tempo di prendere la mano e la situazione è presto precipitata perchè ho cominciato a passare troppo tempo in rete,trascurando progressivamente tutto quello che mi circondava. Di fatto non me ne rendevo conto, e se me ne rendevo conto me ne fregavo perchè le attività in rete avevano un certo fascino per me. Passavo in media circa 8 ore al giorno in rete, nei periodi oscuri toccavo anche 15ore. Di fatto, negli anni, andavo a letto solo quando non riuscivo più a resistere, e spesso questo coincideva quando rispuntava il chiarore del mattino dalla finestra. Ho cercato di gestire in questi 7 anni tutto a modo mio, cioè facendo tutto contemporaneamente, ma in questo caso molto male: amici,fidanzata, università, studio, musica, palestra, internet. Ho cominciato al 3° anno di facoltà a dormire pochissime ore per notte, svegliarmi forzatamente per le lezioni alle 9 e crollando in sala lettura al pomeriggio, dormendo al posto di studiare. Credo che se non ci fosse stata la mia ragazza a scuotermi con la forza, a quest'ora sarei nella stessa situazione di quando avevo 25 anni. Mi son ritrovato gioco-forza col ritmo sonno-veglia invertito, di fatto soffrivo di jet-lag, con la testa che rimbombava di giochi di ruolo, programmi, siti, forum etc. Ho avuto un blocco nello studio, ho mollato l'attività fisica, passavo le serate in rete chattando con i miei amici, anche loro come me, e di fatto ho cominciato a trascurarmi a 360°, in un modo che provo disagio al solo pensarci. Tutte le mie passioni di un tempo (ero uno che divorava libri), erano state sostituite dalla rete.
Ero quello che in gergo si chiama "smanettone", un disastro nella RL, ma top poster per mesi da certe parti in rete. Ho toccato il fondo con Second life e i siti di streaming, arrivando letteralmente alla negazione totale della realtà, e purtroppo non è un'esagerazione.
In tutto questo tempo mi rendevo conto che stavo esagerando, anzi, per mia fortuna mi costringeva a guardare in faccia la realtà la mia ragazza, che è una santa solamente per quante gliene ho fatte passare.
Un giorno, dopo l'ennesima terribile litigata, ho capito che ero messo di fronte a una scelta: o cambiavo vita o la perdevo. Ho fatto quindi forse la cosa migliore della mia vita: ho salutato tutti i miei amici sulle varie chat, ho eliminato i profili e ho disinstallato tutti i programmi di chat sul pc, bloccando l'account dove era possibile. Ho scritto un post nel quale salutavo tutti quanti nei vari forum, e ho disinstallato per semrpe second life. Di fatto mi sono suicidato in rete. Ho cancellato qualcunqe messaggio facesse riferimento a me in rete, e, come ultima spiaggia, ho messo una password al pc, e questa password non la possedevo io.
Voglio essere sincero: non mi stimo per ciò che ho scritto, e mi sembra che on sia scritto neppure da me, ma ho scritto questo post (ho postato questo thread, come si dice in gergo) perchè credo di conoscere bene i pericoli della rete, e credo anche che questi pericoli siano ampiamente sottostimati. In questi anni ho letto tutto quanto c'era in rete sulla dipendenza da internet, e mi stupisco che in italia non se ne parli proprio.
La rete in sè non è una cosa pericolosa, ma lo diventa se messa nelle mani di qualcuno predisposto a sviluppare un problema del genere, cioè qualcuno che nella rete ci si tuffa troppo senza riuscire a mantenere il giusto distacco, quello che dopo un'ora che stai al pc ti fa dire "ok, ora mi metto a leggere un libro". Per me, anche attualmente, è una cosa fuori dal mondo. Se sto in rete voglio starci per starci, e il tempo smette di esistere. Questo ogni volta che sto al pc e non ho impegni imminenti, come ora, che è l'1.25 di notte e sto rubando tempo al sonno.
Sono passati 7 anni, ho parlato con tanti psicologi e altrettanti psicoterapeuti che non hanno idea di quello di cui sto parlando, e che snobbano la faccenda in modo irritante. So per certo una cosa: non esiste una soluzione definitiva, quella che ti permette di stare poco al pc senza perdere il controllo; esiste piuttosto una rieducazione verso una stile di vita dove si tiene alta la guardia ogni volta che si accende il pc, dotato di tutte le limitazioni possibili per non "perdersi".
Questa è la mia esperienza, non finisce con "e vissero felici e contenti", ma finisce col conteggio di ore al pc in una settimana:.

Saluti

A.

lunedì 10 maggio 2010

Second Life? A casa di amici ho vissuto un incubo. Avevano tutti i pc accesi, uno a testa, e per tutto il giorno. Ognuno di loro aveva un avatar all'interno di "quel luogo"...mi sono sembrati ZOMBI. ma non quelli che vedevo nello schermo, i loro cloni secondlife, ma quelli che erano davanti a me in CARNE ED OSSA.

Forse lo scritto a cui tengo di più tra quelli qui presenti è il primo epilogo alla saga del “Più reale del reale”.
Credo che la virtualità sia l'aspetto caratterizzante dei nostri tempi, la direzione verso cui gli eventi stanno spingendo.
E vi starebbe di sfondo una riflessione ancora più profonda, riguardo alla smaterializzazione verso cui il mondo moderno si sta dirigendo.
La virtualità sta sostanzialmente prendendo il posto del mondo “reale”, o almeno di quello che noi crediamo reale; dopo la morte della metafisica e delle sue allusioni ad un mondo “più vero”, un mondo superiore, ora lentamente sta decadendo anche il mondo fisico, sostituito da una sua rappresentazione fittizia, una metafisica alla rovescia.
Second Life è il celebre, ormai, “gioco” che sta conoscendo un successo enorme, specialmente negli Stati Uniti, che come noto dettano le tendenze che di lì a poco raggiungono anche il vecchio continente.
Come noto l'essenza di Second Life è la costruzione di un alter ego virtuale, che si muoverà in un mondo virtuale popolato da milioni di ulteriori alter ego.
Un mondo dove le possibilità che la vita reale ha negato possono venire realizzate.
Sarebbe forse inutile chiedersi ora cosa ci sia di “vero” in tutto questo, la stessa parola realtà ormai ha perso il suo intrinseco significato, ma vi è comunque un alone inquietante che avvolge il tutto.
Persone che passano le loro giornate stressate dal lavoro e dagli impegni quotidiani che una volta giunte a casa entrano nella rete per iniziare una seconda vita più gratificante.
La smaterializzazione di quello che del reale restava pare essersi così conclusa.
Seconda vita, o forse ultima forma di vita?

da Splinder

venerdì 7 maggio 2010

Trovato in un forum : postato da Zenmax il 30 aprile 2010


Il mondo virtuale sta sostituendo quello reale perche' gli esseri umani sono terrorizzati , perche' e' piu' semplice vivere le cose , i rapporti umani , non direttamente , abbiamo paura uno dell'altro, la verita' e' solo questa . Ecco perche' tutte le frescacce , dal cellulare a facebook ai forum anche si , funzionano . I latini dicevano '' epistula non erubescit,, ovvero, le lettere non arrossiscono , scrivendo e non dicendo a voce diciamo piu' cose e non ci vergognamo. Hanno creato il mondo che volevano e noi gli abbiamo dato semaforo verde , ormai e' cosi' , amen , va bene cosi' . Anzi no ma e' comunque troppo tardi

martedì 4 maggio 2010

Un pezzo di storia : Bianca

Second Life è una nuova droga e, per ora, la maggioranza dei fruitori assidui (7-8 ore al giorno) non si è  ancora resa conto del danno che produce il dolce scivolare in un mondo che mentre sembra che ti materializzi un sogno (che non si realizzerà mai) ti sgretola la vita e la creatività del vivere insieme al coraggio di affrontare la vita stessa. Gli ignari prigionieri laggiù non sono i giovanissimi, per questo è ancora piu dannoso per gli stessi utenti, ma gente che va dai 40 al 65 anni e piu, i quali ormai sconfitti, non si accorgono che quella vita fintamente colorata di compagnia  ti finisce.
Diventano due vite, due vite da poveracci.
Quella reale che lasci dietro le spalle e quella virtuale che ti si insinua lentamente dentro piu leggera di una piuma e piu devastante di un veleno.
Ci sarà molto da dire sul tema nel futuro.
Me ne sono accorta quando gli impegni li dentro mi chiedevano piu tempo di quello che avrei mai pensato di dedicarci,  quando ho chiuso sono stata accusata di vigliaccheria.
Come si fa tra tossici.
Ora che da 5 mesi ne sono fuori ,sono morta come avatar quindi invisibile, trasparente, inutile per i miei amici avatars. Esistevo solo li, come loro, il resto, la vita perde il suo posto ... si sovrappone tutto silenziosamente , inesorabilmente. Il reale sfuma piano piano e risalire la china per molti sarà impossibile perche si sono creati fitte reti di "amici" che credono reali proprio perche la loro vita reale è diventata quella li.
Bianca

lunedì 3 maggio 2010

Non c'è nessuna ragione al mondo, ne l'amicizia, ne l'amore, ne l'arte, ne il sogno. Nulla per cui valga la pena di buttare la vita nei mondi virtuali.



Avevo troppa fretta d partire

per potermi fermare a ripulire

le tracce della corsa.

(vita dell'avatar : 1056 giorni)

INVIATO DA: TOD

Inviato da Sarah


Eccomi ero proprio così... piena di colori per la testa, tanto, tanto ricciolissimo desiderio di divagare dalla malinconica noia del presente e infondo un carattere mite e fedele... si si può proprio dire che fossi così quando entrai in second life.... solo tre anni fa.... ma in quel mondo il tempo decuplica il suo scorrere ed è per questo che parlo al passato remoto... pare un altro tempo un altra donna... come sono oggi?.... lo scoprirò solo vivendo... una vita per volta... quella reale.